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2 aprile 2011

CORPORATE SOCIAL RESPONSIBILITY, FONDI SOCIALI, AZIENDE NO PROFIT AL CENTRO DEL SEMINARIO CHE HA APERTO “FROM PALERMO TO…” DI CETTI LIPARI


Responsabilità sociale delle aziende, fondi sociali, rapporto tra aziende profit e no profit, comunicazione sociale i temi che sono stati dibattuti oggi durante il seminario “Corporate social responsibility” che ha dato il via alla due giorni organizzata dalla ditta Lipari.
A coordinare l’incontro l’avvocato Valentina Giarrusso, corporate lawyer che ha già collaborato con Cetti Lipari la quale è subito entrata nel vivo dell’argomento del seminario sottolineando l’impegno che le aziende possono mettere in campo per aiutare gli altri, e come sia difficile, a Palermo, fare impresa sociale.

A concordare con lei Carmelo Greco, Presidente di Faremondi e di Méditerranéee – Earth in progress, Giuliana Baldassarre della SDA Bocconi School of Management e Massimo Restivo, direttore alle Relazioni Sociali di ICEPS che hanno raccontano le loro esperienze sul tema durante il partecipato seminario.

La titolare della ditta Lipari ha sottolineato l’importanza ed il ruolo della comunicazione e del web che permette di pubblicizzare, a costo zero, le iniziative. L’esperta di ICT ha poi presentato tutto il programma di “From Palermo to…” titolo scelto per sottolineare che da Palermo verso il futuro, da Palermo verso lo sviluppo, da Palermo verso l’innovazione si può. Lipari ha poi presentato l’impresa sociale “Rosalia” da lei presieduta ed i progetti di solidarietà che vengono realizzati nel ex-quartiere Zen dove avvocati, professionisti ma anche pensionati aderenti a Rosalia spendono il loro tempo per aiutare la comunità. Tra i progetti anche quello di creare 30 nuove opportunità di lavoro per 30 persone di cui 5 detenuti, progetto che partirà entro la fine dell’anno. “L’impresa sociale è una novità per Palermo, credo ne esistano tre o quattro nel nostro territorio – afferma Cetti Lipari ed anche se il web ci aiuta a promuoverle trovano poi lo scoglio della burocrazia non sempre veloce nell’esaudire le richieste”.
Come “Rosalia” anche “Libero sole” è un’impresa sociale, una cooperativa specializzata nella progettazione e nell’installazione di impianti fotovoltaici. A presiedere il CdA della coop Carmelo Greco, presidente, ideatore e fondatore di Faremondi, esperto del Terzo settore e da anni impegnato nel campo dell’euro-progettazione. Greco ha portato a “From Palermo to…” la sua esperienza di co-working. “A Palermo fare impresa sociale è ancora un’utopia – ha detto – però si può. Ne è testimonianza l’attività di “Libero sole” che ha fatto impresa sociale coinvolgendo soggetti svantaggiati. Ad essere formati e ritrovarsi oggi tra i migliori installatori di impianti fotovoltaici sono infatti ex-soggetti svantaggiati, ex-detenuti, ex-tossicodipendenti, senza contare la collaborazione con “Libera terra” sui beni confiscati alla mafia”. Buone prassi che vanno raccontate dunque come i casi di benchmarking riportati da Giuliana Baldassare, docente di Public management and policy alla SDA Bocconi. La professoressa, esperta del mondo del no profit e del sociale ha presentato un articolato intervento sul CSR, Corporate social responsibility, la responsabilità sociale di impresa. “Il dibattito è aperto sulla CSR, sembra quasi una moda, eppure lo scambio, la relazione tra impresa for profit ed il suo ambiente circostante è diventato indispensabile”. “Non si può pensare solo all’aspetto speculativo è necessario mantenere il consenso con l’ambiente esterno nel benessere delle stesse aziende che all’interno delle loro logiche aziendali devono accostare valori diversi rispetto a quelli del profitto”. Dunque un’azienda – conclude la docente – deve avere sì responsabilità economiche, responsabilità legali ma si deve tendere a far proprie anche responsabilità etiche, e responsabilità filantropiche secondo quanto indicato dalla piramide della teoria degli stakeholder. Interagendo con il territorio di riferimento, nello scambio, l’impresa ne trae vantaggio.
Le ONG sono maestre in questa attività, come spiega Massimo Resivo, direttore alla relazioni sociali dell’ICEPS, Istituto per la Cooperazione Economica Internazionale e i Problemi dello Sviluppo. Nel suo intervento Restivo si è soffermato sulla finanza etica, alla luce del momento particolar che stiamo vivendo soprattutto nell’area Euromed. Occorre fare educazione anche sul tema dei fondi etici – sostiene il direttore - c’è chi guarda con scetticismo ad essi e alla loro crescita, il fattore etico viene messo da parte per massimizzare le performance”. “A qualcuno piace pensare che la finanza etica non esiste eppure temi come l’energia pulita, la salute, l’ambiente, e ancora la comunicazione, la trasparenza, il rispetto delle norme, la governance sono strettamente legati ai fondi etici che si differenziano dai fondi di investimento solo per la regolamentazione e la distribuzione, perché investono in un patrimonio che è gestito da società senza fini di lucro, o che hanno un obiettivo sociale, e si fondano su mutualità e autogoverno. Sono esclusi dunque investimenti nel business delle armi, degli alcolici, del tabacco, della pornografia. Si parla di fondi etici, però, anche a proposito di quei fondi che devolvono una parte delle commissioni, o dei rendimenti ottenuti, a favore di enti non profit.
Esigenza che emerge dunque per la diffusione della finanza etica, della responsabilità sociale delle aziende e per favorire l’incontro tra imprese no profit e for profit è quella di fare rete, conoscere, comunicare ed accedere a fondi per rendere più agevole la fase di start up superando limiti burocratici, culturali e di comunicazione.

Ufficio stampa Lipari
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